Il circo della melodia è uno spettacolo musicale
ricco di scenografie circensi, e di costumi, il tutto ambientato in un tendone,
con tanto di raffigurazioni e attrezzature. Ascolterete pezzi strumentali
classici degli spettacoli viaggianti e le canzoni di cantautori italiani: Il
carrozzone, l’equilibrista, la donna cannone, l’acrobata, il gorilla, piccolo
Pierrot, il circo immaginario, ecc. brani che raccontano la vita gitana da circo o di
animali.
Una voce narrante, durante lo spettacolo,
ripercorrerà la storia del circo nei secoli e non solo, anche testi di poesie,
barzellette, ma sarà anche rappresentata, con una parte recitata, una scenetta
tragicomica e al tempo stesso significativa tratta da una storia vera.
Da un’idea di: Nicola Vaschetti. Regia: Pietro Ripa e Nicola Vaschetti.
Scenografie: Pietro
Ripa, Nicola Vaschetti, Maria Chiara Davy. Voce: Nicola Vaschetti.
Presenta: Elisa Testa. Attrice:Piera Ferro.
Arrangiamenti e registrazioni basi musicali:Elisa Bonavero e Pietro Ripa.
la faccia imbiancata
La tua faccia bianca, le tue mani bianche
la voce
non venne più
fuori,
La tua
faccia bianca, le
tue mani bianche
LA LUNA PIENA
la soglia
del male che è
in noi
la bestia uscendo fuori di là disse: "quest'oggi me la levo "
la differenza fra idea e azione
LA DONNA CANNONE
la fantasia
La
ballerina ruota
e ruota su se stessa
la luna è piena
di bandiere senza vento
la nave partirà
la casa è vuota
non aspetta più nessuno
La Bella Tartaruga
La bella tartaruga che cosa mangerà
la tartaruga un tempo fu
la tartaruga dall'ora in poi
La bella tartaruga nel mare va perché
la tartaruga lenta com'è
la sala piena
La situazione qui diventa grave
la sala piena
La mia strada ,
la mia direzione.
la giusta
dimensione.
La vita
torna in me
la parte che
so già
la vita che
farò
LA BANDA
la banda suona per noi
la la la la la
la la la la
la la la la la
la banda suona per noi
la banda suona per voi
la la la la la
la la la la
la la la la la
la banda suona per noi
la banda suona per voi
la la la la la
la la la la
la la la la la
la banda suona per noi
la banda suona per voi
la la la la la
la la la la la la la la la
...
In tutti questi brani abbiamo visto come il circo influenza molto l'immagine di cantautori, perchè il fascino del circo fa riscoprire la bellezza del mondo, e anche con poco al circo si trova una pace che fuori dal circo è difficile trovare
INFO Gruppo Teatro Musicale di Almese: 3393553981
Fotogallery spettacolo:
Recensioni e articoli di giornale:
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SCALETTA SPETTACOLO:
Primo tempo:
Primo tempo:
Musica
infantis musical ambiental de circ Miliki A mis niños de 30 años. (1’53”)
Come un Pierrot (2'03") (G. Ullu – M. Monti)
Piccolo Pierrot (3'26") (Cristalli - Gens)
Felicità (2'49) (A.Lo Vecchio–D.Verde–G.
Boncompagni)
Carosello (1’) (R.A.I)
Musica de
circo Barras y Estrellas (1’10”)
Effetti sonori musica da circo (2’27)
Rullo dei tamburi al circo effetti sonori (0’26”)
L'acrobata (4'22") (Michele Zarrillo)
Musica Comica da circo (1’08”)
La storia della mamma del clown. (storia tragicomica
recitata).
Ruggiti
Il Gorilla (4'06")
(Fabrizio De Andrè – George
Brassens)
La donna cannone (4'28") (De Gregori)
Il carrozzone (4'55") (Evangelisti – Pintucci)
Secondo
tempo:
Effetti sonori musica da circo (1’44”)
Il circo immaginario (2’) (Rossana Casale)
L’arca di Noè (3'39") (Sergio Endrigo)
La tartaruga (2'34") (Bruno Lauzi – Caruso)
Ridi pagliaccio (3’16”) (Herbert Pagani)
L’equilibrista (5'00") (Renato Zero)
L’istrione (4'41") (Charles Aznavour)
La pantera rosa (2’35”) (Henry Mancini)
Vecchio frack (4'17") (Domenico Modugno Migliacci)
La banda (2’46”) (Mina lyrics letras songteksten paroles)
TESTI DELLE CANZONI
"Come Un Pierrot"
Giovanni Ullu –
Maurizio Monti (1974) (2’03”)
Come un
Pierrot pantaloni e casacca
li ho
bianchi e un pò larghi
e il
collare di carta vorrei
Come un
Pierrot il mio cappello
e i bottoni
son neri
e la fibbia alle scarpe ce
l'ho
Come un
Pierrot certi giorni mi vedo
ma certo
farina non è
Come un
Pierrot ho lo sguardo indifeso
di chi
senza amore si perde lo sai
COme un
Pierrot io mi posso provare di nuovo a farti sorridere amore se vuoi
Come un
Pierrot se sei tu che lo chiedi
io salto io
danzo
mi muovo
soltanto per te
COME UN
PIERROT SONO BUFFA POI SERIA ALLEGRA POI TRISTE A SECONDA GLI UMORI CHE HAI
Come un
Pierrot una lacrima un riso non conosci di questa mia felicità
Ma in amore
di me cerchi sempre,
te ne vai ma poi ritorni sempre
e continua la vita con te
Piccolo Pierrot
1978
Piccolo Pierrot/Cristalli (Gens) Canta il piccolo Giuliano (3’26”)
C’era
una volta un bambino viveva in un circo
ed
era felice,
lui
sul vestito di seta aveva tre grandi bottoni di lana, con i calzoni più lunghi
di lui e la chitarra a
tracolla, cantava gridava, giocava, suonava per la città.
Piccolo
Pierrot resta anche se tu
parli su con gli occhi blu.
dicono
quello che vuoi.
Piccolo
Pierrot gioca qui con me parla io ti capirò,
solo
una chitarra senza voce per la
danza di Pierrot.
Cantava
a tutti venite a vedere
il
circo è arrivato in paese,
tra
le finestre dicevan che bravo
verremo
domani a vedere,
ma
una mattina di freddo e gelo
senza
la voce lui
prese a giocare a ballare per la
città.
Piccolo
Pierrot resta anche se tu
parli su con gli occhi blu.
dicono
quello che vuoi.
Piccolo
Pierrot gioca qui con me parla io ti capirò,
solo
una chitarra senza voce per la
danza di Pierrot.La
la la la la
.
Felicità
Andrea lo Vecchio-Dino
Verde–Gianni boncompagni–Raffaella Carrà (1974) (2’49”)
DA RAN DA RAN
UN PO' DI CIPRIA QUA
DA RAN DA RAN
UN TOCCO QUI E LA'
DA RAN DA RAN
IL CUORE BATTE GIà
DA RAN DA
RAN
COM'è QUEL
PASSO Là,
ECCOLO QUA
DA RA RA
RAN
CI SIAMO
GIà
E ALLORA ANDIAMO ANDIAMO
ANDIAMO A COMINCIAR
MA SI MA SI
PERCHè PARLARNE QUI
SI SA SI SA
VA TUTTO COME VA
MA NO NO NO
NON VE NE PARLERò
VA Bè VA Bè
FACCIAMO FINTA CHE,
IO SONO QUA
L'ORCHESTRA
C'è
MAESTRO VAI
FELICITà TA
TA L'ACCENTO SULLA A
PER QUESTA
SERA CON TE
HO SCELTO
IL CIELO PIù BLU
PER FARE
SCENA
DONDOLA
INSIEME CON ME
DATTI UNA
SPINTA ANCHE TU
SULL'ALTALENA
E
TOCCHEREMO LASSù
QUESTA è
UNA SERA SE VUOI
TUTTA PER
NOI PER NOI
IO SONO QUA
L'ORCHESTRA
C'è FELICITà
TA TA
L'ACCENTO SULLA A
MA SI MA SI
BUTTIAMOLA COSì
SI SA SI SA
UN'ORA PASSA E VA
VA Bè VA Bè
FACCIAMO
FINTA CHE
FELICITà
FELICITà
TARATATTATTà
L’ACROBATA
Michele Zarrillo
(2002) (4’22”)
C'è
un mare in silenzio quassù
e
rete non ho
ma
cresce il tamburo nel blu
e
mi lanceroò
e
fermano il fiato per me
ma
li stupirò
nel
cerchio che poi
nel
vuoto farò.
Le
case la gente le
vie
lontane
laggiù
gli
errori degli uomini qui
non
contano più
io
supererò
e
fino in platea ti raggiungerò.
Amore
che devo inventare
io
come i poeti e gli uccelli
qui
a terra equilibrio non ho
ma
il cuore mi spinge a rischiare
e
su questo filo attaccato alla luna
ogni
sera vivrò
morendo
davanti ai tuoi occhi
e
al tuo seno mi libereroò
nel
volo che so.
Accarezzo
il tuo grano e poi su
nell'
immensità
qualunque
promessa sarà
più
vera da qua
per
lunghi secondi finchè
dimenticherò
che
un uomo quassù
restare
non può.
Amore
che devo inventare
io
come i bambini e gli acrobati
a
terra un mio senso non ho
ma
il cuore
mi
spinge a rischiare
su
questo trapezio
che
passa ogni sera
e
non torna mai più
e
che tenerezza
afferrarti
le mani
portarti
nel blu
non
scendere più
Perdonami
questa bugia
più
grande di noi
ma
come vorrei
portarti
lassù
non
scendere più
IL Gorilla
Fabrizio
De Andrè george brassens (1968) (4’06”)
Sulla
piazza d'una città la
gente guardava
con
ammirazione un gorilla portato là
dagli
zingari di un baraccone
con poco
senso del pudore
le comari
di quel rione
contemplavano
l’animale
non dico
come non dico dove
attenti al
gorilla !
d'improvviso
la grossa gabbia
dove viveva l'animale
s'aprì di
schianto non so perché
forse
l'avevano chiusa male
parlava
della verginità di cui ancora viveva schiavo
attenti al
gorilla !
il padrone
si mise a urlare " il mio gorilla ,
fate
attenzione"
non ha
veduto mai una scimmia
potrebbe fare confusione
tutti i
presenti a questo punto fuggirono in ogni direzione
anche le
donne dimostrando
attenti al
gorilla !
tutta la gente corre di fretta
di qui e di là con grande foga
si
attardano solo una vecchietta
e un
giovane giudice con la toga
visto che
gli altri avevan squagliato
il
quadrumane accelerò e sulla vecchia e sul magistrato con quattro salti si portò
attenti al
gorilla !
bah ,
sospirò pensando la vecchia
ch'io fossi
ancora desiderata
sarebbe
cosa alquanto strana
e più che
altro non sperata
che mi si
prenda per una scimmia
pensava il
giudice col fiato corto
non è
possibile, questo è sicuro
il seguito
prova che aveva torto
attenti al
gorilla !
se qualcuno
di voi dovesse costretto con le spalle al muro, violare un giudice
od una
vecchia della sua scelta sarei sicuro
ma si dà il
caso che il gorilla
considerato
un grandioso fusto
da chi l'ha
provato però non brilla
né per lo
spirito né per il gusto
attenti al
gorilla !
infatti
lui, sdegnando la vecchia
si dirige
sul magistrato
lo
acchiappa forte per un'orecchia
e lo
trascina in mezzo ad un prato
quello che
avvenne fra l'erba alta
non posso
dirlo per intero
ma lo
spettacolo fu avvincente
e lo
"suspence" ci fu davvero
attenti al
gorilla !
dirò
soltanto che sul più bello
dello
spiacevole e cupo dramma
piangeva il
giudice come un vitello
negli
intervalli gridava mamma
gridava
mamma come quel tale
cui il
giorno prima come ad un pollo
con una
sentenza un po' originale
aveva fatto
tagliare il collo.
attenti al
gorilla !
(DE GREGORI) 1977
(4’28”)
Butterò
questo enorme cuore
tra le
stelle un giorno
giuro che
lo farò
e oltre
l'azzurro della tenda
nell'azzurro
io volerò
quando la donna cannone
d'oro e
d'argento diventerà
senza
passare per la stazione
l'ultimo
treno prenderà
In faccia
ai maligni e ai superbi
il mio nome
scintillerà
dalle porte
della notte
ilgiorno si
bloccherà
un applauso
del pubblico pagante
lo
sottolineeà
e dalla
bocca del cannone
una canzone
suonerà
E con le
mani amore
per le mani
ti prenderò
e senza
dire parole
nel mio
cuore ti porterò
e non avrò
paura se non sarò
bella come
dici tu
ma voleremo
in cielo in carne e ossa
non
torneremo più
e senza
fame e senza sete
e senza
aria e senza rete
voleremo
via
Così la donna cannone
quell'enorme
mistero volò
sola verso
un cielo nero s'incamminò
tutti
chiusero gli occhi
nell'attimo
esatto in cui sparì
altri
giurarono e spergiurarono
che non
erano mai stati li'
E con le
mani amore
per le mani
ti prenderò
e senza
dire parole
nel mio
cuore ti porterò
e non avrò
paura se non sarò
bella come
dici tu
ma voleremo
in cielo
in carne e
ossa
non
torneremo più
e senza
fame e senza sete
e senza
aria e senza rete voleremo via
Il carrozone
(evangelisti-pintucci)
(4’55”)
Il
carrozone va avanti da se
con le
regine i suoi fanti i suoi re
ridi
buffone per scaramanzia
così la morte va via
Musica
gente
cantate che
poi
uno alla
volta si scende anche noi
sotto chi
tocca in doppio petto blu
una mattina
sei sceso anche tu
Bella la vita
che se ne
va
un fiore un
freno la tua ricca
povertà
il pane
caldo la tua poesia
tu che
stringevi la tua mano
nella mia
Bella la vita
dicevi tu
e un po
mignotta e fa con tutti si però
però però
proprio sul
meglio
ha detto no
il
carrozone riprende la via
facce
truccate di malinconia
tempo per
piangere no
non ce ne
tutto
continua anche senza di te
Bella la vita che se ne va
Vecchi
cortili dove il tempo non ha età
i nostri
sogni
ridevi
forte la paura e
l'allegria
Bella la vita dicevi tu
e ta
imbrogliato e t’ha fottuto
proprio tu
con le
regine con i suoi re
Il
carrozone va avanti da se
Il circo immaginario
Rossana Casale (3’ .00’’)
Aria
di festa sulla costa e dentro il bosco
C’è
Mangiafuoco, il lupo e Cappuccetto Rosso
E
tanti fili e burattini e tante bocche di bambini Fan sberleffi a Malandrina e Barbablù
S’alza,
s’abbassa gira e fa girar la
testa
Sotto
a chi tocca è una cuccagna Dolci, zucche e pan di spagna
Quel
che è oggi già domani non è più
E
con i trampoli arriva il trampoliere
E
con un passo sorpassa l’avvenire
Tutti
sorpresi col naso verso il cielo
Ed
i bambini imbambolati guardan su
E
dal cilindro un coniglio bianco appare
Scoppia
l’applauso ed un mago si commuove
Un
cerchio magico e rotondo illuminato tutto in tondo
È
straordinario questo Circo immaginario! La la la la
la
E
coi birilli a righe gialle e nere
Si
fa vedere un buffo giocoliere
L’equilibrista
sta appeso sulla pista E tutti pensano:
“Chissà
come farà…?”
E
dalla bocca senza trucchi non inganna
Un
uomo in canottiera sputa la
sua fiamma
Il
cerchio magico è partito e porta chi si è divertito
È
straordinario questo Circo immaginario!
Il
cerchio magico è una casa senza porta e senza sposa
È
straordinario questo Circo immaginario!
Il
cerchio magico s’apposta, resta e presto si risposta
È
straordinario questo Circo immaginario!
Il
cerchio magico è un pianeta, una cometa senza meta
È
straordinario questo Circo immaginario!
L'arca di Noe'
Sergio Endrigo (1970) (3’39”)
Sergio Endrigo (1970) (3’39”)
Un volo di gabbiani
telecomandati
e una spiaggia di conchiglie morte
nella notte una stella d'acciaio
confonde il marinaio
strisce bianche nel cielo azzurro
per incantare e far sognare i bambini
che fatica essere uomini
partirà
dove arriverà
questo non si sa
sarà come l'Arca di Noè
il cane il gatto io e te
un toro è disteso sulla
sabbia
e il suo cuore perde kerosene
a ogni curva un cavallo di latta
distrugge il cavaliere
terra e mare polvere bianca
una città si è perduta nel deserto
che fatica essere uomini
Bruno Lauzi – Caruso
(1975) (2’34”)
chi lo sa
chi lo sa
due foglie
di lattuga poi si riposerà
ah ah ah ah ah ah
un animale
che correva a testa in giù
come un
siluro filava via
che ti
sembrava un treno sulla ferrovia
ma avvenne
un incidente un muro la fermò
si ruppe
qualche dente e allora rallentò
lascia che
a correre pensiamo solo noi
perché quel
giorno poco più in là
andando
piano lei trovò la felicità
un bosco di
carote un mare di gelato
che lei
correndo troppo non aveva mai
guardato
e un biondo
tartarugo corazzato
che ha
sposato un mese fa!
ma perché
ma perché
fa il bagno
e poi si asciuga dai tempi di Noè
eh eh eh eh eh eh
afferra al
volo la fortuna quando
c'è
dietro una
foglia lungo la via
lei ha
trovato la per là …
la felicità
un prato
d'insalata
un lago di
frittata
spaghetti
alla chitarra
per passare
la serata
Un bosco di
carote
un mare di
gelato
che lei
correndo troppo
non aveva mai notato
e un biondo
tartarugo corazzato
che ha sposato
un mese fa.
signor caruso
Herbert Pagani (1968) (3’16”)
Dai…
Signor
Caruso
quando
entravi sulla scena
già
delirava per te
Signor
Caruso quando all’opera cantavi,
tu
l’inchiodavi
erano pazzi
di te.
Lanciavi
acuti sopra a quelle teste,
rompevi i
vetri
a tutte le
finestre
Quando
cantavi la Tosca
senza
microfoni ne impianto
eri uno
schianto
Io non ho mai amato tanto la vita.
Maestro!
Signor
Caruso detentore del brévetto
del do di
petto
se tu
venissi qua giù.
Signor Caruso
neanche gli amplificatori tirano fuori la voce che regalavi tu.
il nostro
impianto sembra un’astronave mentre tu nei pagliacci
Senza
microfono
ne impianto
eri uno schianto…
Ridi
pagliaccio.
Maestro è?
Signor
Caruso quando entravi sulla scena
già
deliràva per te.
Signor
Caruso sì lo so
non ti
assomiglio,
ma
come un figlio
chiedo
consiglio a te.
Oggi la gènte cerca il saund
inglese
o quello
nero oppure il saud francese,
io cerco il
saud del mio paese.
Ma senza
microfono né impianto
io sono un
pianto
Ridi, Ridi,
o Ridi pagliaccio.
No!, no!,
no! Guardi maestro
non ce la faccio.
Altro ritmo
altro regalo.
Pa ra pa….
L'EQUILIBRISTA
(Renatozero) (1991) (5’00”)
(Renatozero) (1991) (5’00”)
Camminavo su una corda tesa,
L'equilibrio mi aiutava, a vivere,
Due più due non dava, quattro mai,
C'era il caos, nei pensieri miei.
Un bicchiere per dimenticare,
Che morire o vivere, era uguale,
Non riuscivo più, a ritrovare,
Povero in danari, ricco in fondo al cuore,
Davo tutto il bene, davo un po’ di me.
Ho speso parole, e invano questo amore,
Per chi come me, costretto a mendicare.
Ed in cambio ho avuto,
tanto male. tanto male. tanto male.
Io cammino su una corda tesa,
L'equilibrio ormai mi aiuta a vivere,
Due più due non torna quattro mai,
ecco il caos, nei pensieri miei.
Povero in danari, ricco in fondo al cuore
Davo tutto il bene davo un po’ di me.
Ho speso parole, e invano questo amore,
Per chi come me costretto a mendicare.
Ed in cambio ho avuto,
tanto male.
Tanto male.
Tanto male.
Troppo male.
Troppo male.
L'equilibrista…..
L'Istrione
di Charles Aznavour (1957) (4’41 ‘’)
Io sono un istrione
ma la genialità è
nata insieme a me
Nel teatro che vuoi
dove un altro cadrà
io mi surclasserò.
Io sono un istrione
ma la teatralità scorre
dentro di me
Quattro tavole in croce
e qualche spettatore
chi sono lo vedrai.
Lo vedrai.
In una stanza di tre muri
tengo il pubblico con me
sull'orlo di un abisso oscuro
col mio frak ed i miei tics.
E la commedia
brillerà
del fuoco sacro acceso in me
E parlo e piango e riderò
del personaggio che vivrò.
Perdonatemi se con nessuno di voi
non ho niente in comune
Io sono un istrione
a cui la scena dà
ad ogni eco di scena che io sentirò
e ancora morirò
di gioia e di paura
quando il sipario sale
paura che potrò non ricordare più
poi quando tocca a me
puntuale sono là
nel sogno sempre uguale.
Uguale.
Io sono un istrione
ed ho scelto oramai
Procuratemi Voi sei repliche in città
e un successo farò.
Io sono un istrione e l'arte,
l'arte sola è la vita per
me
Se mi date un teatro
e un ruolo adatto a me
il genio si vedrà, Si vedrà.
Con il mio viso ben truccato
con la maschera che
ho
sono enfatico e discreto
versi e prosa Vi dirò.
Con tenerezza o con furore
e mentre agli altri mentirò
fino a che sembri verità
fino a che io ci crederò.
Non è per vanità
quel che valgo lo so
e ad essere sincero
solo un vero istrione
è grande come me
ed io ne sono fiero.
ed io ne sono fiero.
vecchio frackDomenico
Modugno 1955 (4’17”)
È giunta mezzanotte
si spengono i rumori
si spegne anche l'insegna di quell'ultimo caffè
le strade son deserte
deserte e silenziose
un ultima carrozza cigolando se ne va
il fiume scorre lento
frusciando sotto i ponti
la luna splende in cielo
dorme tutta la città
solo va un uomo in frack
ha il cilindro per cappello
due diamanti per gemelli
un bastone di cristallo
la gardena nell'occhiello
e sul candido gilet un papillon
un papillon di seta blu
s'avvicina lentamente con il cedere elegante
ha l'aspetto trasognato malinconico ed assente
e non si sa da dove vien
ne dove va
chi mai sarà
quell'uomo in frack
Buona notte
va dicendo ad ogni cosa
ai fanali illuminati
ad un gatto innamorato
che randagio se ne va
È giunta ormai l'aurora
si spengono i fanali
si sveglia a poco a poco tutta quanta la città
la luna si è incantata sorpresa impallidita
pian piano scolorandosi nel cielo sparirà
Sbadiglia una finestra sul fiume silenzioso
e nella luce bianca galleggiando se ne van
un cilindro un fiore e un frack
galleggiando dolcemente lasciandosi cullare
se ne scende lentamente sotto i ponti verso il mare
verso il mare se ne va
chi mai sarà
chi mai sarà
quell'uomo in frack
Addio al mondo
ai ricordi del passato
ad un sogno mai sognato
ad un attimo d'amore che mai più
ritornerà
(chico BUARQUE-Antonio Amurri) –Mina-(2’46”) (1966)
Una
tristezza cosi
non la sentivo da mai
ma poi la banda arrivò
e allora
tutto passò
volevo dire
di no
quando la banda passò
ma la mia ragazza era li
e allora
dissi di si
e una
ragazza ch'era triste sorrise all'amor
ed una rosa
ch'era chiusa di colpo sbocciò
ed una
frotta di bambini festosi
si mise a
suonare come fà la banda
e un uomo
serio il suo cappello per aria lanciò
fermò una
donna che passava e poi la baciò
dalle
finestre quanta gente spuntò
quando la banda passò cantando
cose d'amor
quando la banda passò nel cielo
il sole spuntò
ma la mia ragazza era lì
ed io le
dissi di si
e tanta
gente dai portoni cantando sbucò
e tanta
gente in ogni vicolo si riversò
e per la strada quella povera
gente
marciava
felice dietro la sua banda
se c'era un
uomo che piangeva
sorrise
perchè
sembrava
proprio che la banda
suonasse per lui
in ogni
cuore la speranza
spuntò
quando la banda passò
cantando
cose d'amor